La giovane Artista beneventana MARIA BOTTICELLI sta, negli ultimi anni, riscuotendo un grande apprezzamento da parte di critica e pubblico.
La pittrice rivolge la sua attività artistica soprattutto alla realizzazione di nudi la cui prorompente sensualità viene stemperata dall’utilizzo di colori algidi e da volontarie abrasioni che, lungi dal distrarre e confondere, rendono incredibilmente più vivida e pressante la visione di un rappresentato erotico contemporaneamente da vivere e da rifuggire.
L’utilizzo di un inusuale supporto, la carta vetrata, ci catapulta quasi di default in un mondo capovolto in cui quello che l’immagine, a prima vista, tende a suggerire (ossia quello di una donna oggetto, disponibile e voluttuosa o di un uomo muscoloso e potente) si trasforma in una “realtà”, si di seduttiva ruvidezza, ma che, nel contempo, scava un profondo solco, quasi un confine, fra i sensi, separando quello che si vede da quello che si può toccare.
Una Teoria del contrasto che esprime il sublime senso dell’Amore quando si trasforma in Dolore. Un piacere che è anche, nel contempo, patimento interiore. I pochi ritratti realizzati dall’artista, più che altro bozzetti, ne danno pienamente il senso. In questi non c’è più la voluttà dei corpi ma solo il patimento dell’anima, spaesata e perduta in un mondo nei cui desideri (e obblighi) fa fatica a riconoscersi.
Dice di lei il critico Francesco Giulio Farachi :
“Blu d’anima e carnale segna i profili appena sfumati nelle rappresentazioni di Maria Botticelli.
La luce piove dall’alto,vibra dal fondo e buio,e poi brilla di minime iridescenze alla superfice dello sguardo.
La carta di vetro,usata dall’artista come singolare supporto,è un piano d’attrito dove s’incantano scintille ulteriori,quella della luce fuori dal quadro,quasi che l’immagine viva dello scambio continuo con l’esterno,di relazione permanente si nutra.
Dialogo molteplice dunque,perché tutta l’attenzione si concentra poi sulla delineazione in silhoutte di una femminilià al tempo stesso esposta e indifesa, sulla ridotta visione di un’ebrezza sensuale,e quindi su un modo d’essere, di sentire e di sentirsi che proprio nell’ambiguità segreta di una visione in contro-luce brillante rivela il mistero,dona la presenza,dice l’attaccamento alla vita di ogni donna.
La lontananza nel blu è solo un riflesso,per affidare alla realtà una suggestione in più di bellezza e charme.”
Maria Botticelli, pittrice, vive e lavora a Paduli (BN)
Principali mostre Collettive:
2009 “NATALE IN FIERA”, Palazzo Ducale, PADULI (BN)
2014 “UNIFORTUNART6”, Saloni dell’Università Telematica Giustino Fortunato, BENEVENTO, a cura di Augusto Ozzella
2015 “MOSTRA IL BLU”, Muef art Gallery, ROMA, a cura di Francesco Giulio Farachi e Roberta Sole
2015 “OpenARTmarket”, Museo dello Stadio Domiziano” , ROMA, a cura di Antonietta Campilongo
2015 “ARTEXPO BARCELONA 2015” , Crisolart Art Gallery, Barcellona (Spagna) a cura di Isabel Capdevila
Hanno scritto di lei :
Francesco Giulio Farachi, Angelo Andriuolo, Lorenzo Cinque
Bibliografia e Pubblicazioni:
Agenda dell’Arte 2015, Edizioni Urbis et Artis, Roma
Juliet Art Magazine, n. 171, Gennaio 2015, editrice Juliet, Trieste
Catalogo “Mostra il Blu”, F.G. Farachi, Giugno 2015, Roma
Juliet Art Magazine, n. 174. Ottobre 2015, editrice Juliet, Trieste Juliet Art Magazine, n. 176, Marzo 2016, editrice Juliet, Trieste
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