Interreg Italia Svizzera. Progetto “Chavez: di tanti uno solo”
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Percorso d’arte contemporanea outdoor lungo la scia dell’aviatore
SABATO 27 SETTEMBRE 2014
L’INAUGURAZIONE DEL PERCORSO ARTISTICO
‘CHAVEZ: DI TANTI UNO SOLO’
TRA DOMODOSSOLA E BRIGA
Sabato 27 settembre 2014 l’inaugurazione del percorso artistico transfrontaliero outdoor tra Domodossola(VB) e Briga(CH) dedicato a Geo Chavez: 50 chilometri d’arte, attraverso 8 Comuni, fino a 2000 metri di quota, 13 opere create da grandi artisti contemporanei ispirati dalla storica impresa del peruviano: Mario Airò, Enrica Borghi, Sarah Ciracì, Olivier Estoppey, Piero Gilardi, Isola e Norzi, Kaarina Kaikkonen, Marguerite Kahrl, Etienne Krahenbuhl, Marco Magrini, Love Difference – Michelangelo Pistoletto, Antonello Ruggieri, Uli Wirz.
Un viaggio artistico lungo la scia dell’eroico aviatore Geo Chavez promosso dall’Associazione Musei d’Ossola (AMO) con la cura di Giorgio Caione e Francesca Gattoni dell’Associazione Asilo Bianco di Ameno. Il percorso museale si snoda lungo l’antica via del Sempione sulle tracce dell’ultimo volo di Chavez, il “pioniere dell’aria”.
Una commissione tecnica formata dai curatori, da due amministratori pubblici (un italiano e uno svizzero), da Tina Sartori Fellay (esperta d’arte e già direttrice di fondazioni d’arte svizzere) e dal direttore dell’Associazione Musei dell’Ossola Paolo Lampugnani ha selezionato i tredici bozzetti presentati da artisti di fama internazionale.
Ecco la mappa delle opere posizionate:
– Domodossola: Marco Magrini, Uli Wirz, Kaarina Kaikkonen, Mario Airo’
– Crevoladossola: Marguerite Kahrl
– Varzo: Piero Gilardi
– Trasquera: Etienne Krahenbuhl
– Gondo: Isola e Norzi e Olivier Estoppey
– Simplon Dorf: Antonello Ruggieri e Love Difference – Michelangelo Pistoletto
– Ried Brieg: Sarah Ciracì
– Briga: Enrica Borghi
Motivo ispiratore delle opere, destinate a formare un museo permanente outdoor, l’impresa di Geo Chavez, primo trasvolatore delle Alpi: il volo innanzitutto, ma anche il passaggio, il ponte ideale tra i due Paesi, la sfida tra uomo e natura, l’invidia degli dei.
L’iniziativa rientra in un progetto Interreg Italia-Svizzera promosso dall’Associazione Musei d’Ossola che, con varie azioni, ha celebrato nel 2010 il centenario della trasvolata delle Alpi (l’intero progetto è visionabile sul sito dell’AMO www.amossola.it )
“Purtroppo una serie di imprevisti, burocratici e non, hanno impedito di collocare contestualmente le opere e solo ora, a distanza di quattro anni dall’occasione del centenario, con soddisfazione annunciamo l’inaugurazione del percorso di arte contemporanea outdoor dedicato a Geo Chavez” dichiara il presidente di AMO Paolo Lampungani e prosegue: “L’Associazione ringrazia gli artisti e quanti hanno collaborato per la disponibilità e la pazienza dimostrata in questi anni sperando che il risultato positivo del progetto possa gratificare il loro impegno”.
Le immagini del catalogo dedicato al percorso outdoor sono opera del fotografo milanese Maurizio Montagna; la pubblicazione include una composizione originale, su cd, del Maestro Giacomo Platini.
GEO CHAVEZ: LA STORIA
Il 26 settembre 1910, partito da Briga con il suo Bleriot 11, dopo un volo epico lungo l’antica via del Sempione a 2000 metri d’altezza, Geo Chavez si schiantava nella piana di Domodossola.
Dopo pochi giorni Chavez, poco più che ventenne, moriva. L’eco dell’impresa e della sua tragica fine ebbe vasta risonanza nel mondo. Di origine peruviana, ma parigino di adozione, l’aviatore aveva fatto della passione per il volo la propria ragione di vita.
Così Luigi Barzini, inviato del Corriere della Sera, descriveva l’aviatore: <Un giovane sbarbato, serio, pallido, in un elegante abito sportivo si aggira negli aspri sentieri della montagna, osservano d’aria e consultando un barometro registratore. E’ Chavez, il primo concorrente alla Traversata delle Alpi in aeroplano che sia giunto finora sui luoghi. (….)>. Ancora, il cronista riporta una sua intervista al peruviano:< “E’ necessario che io veda e ricordi esattamente tutte le caratteristiche del paese sul quale dovrò volare” ci diceva egli stesso ieri sera durante una sosta nel quieto albergo di Briga. La fisionomia di un paesaggio si trasforma molto allo sguardo quando è visto dall’alto? “Moltissimo. Le montagne specialmente. Si appiattiscono, diventano tutte eguali. Se non mi preparassi bene mi troverei qui in un gigantesco labirinto di rocce e ghiacciai senza uscita….Attraversare le Alpi! E’ una prova seria, ma affascinante”>. La tragica conclusione di quel volo ha consegnato Geo Chavez per sempre alla storia, come, dalla definizione dello stesso Barzini, “un eroe per amore di un sogno”.
GLI ARTISTI DEL PERCORSO OUTDOOR
MARIO AIRO’ (Pavia, 1961): vive e lavora a Genova. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera dove ha seguito le lezioni di Luciano Fabro. Nel 1989, insieme ad altri artisti milanesi, ha creato lo spazio espositivo autogestito di via Lazzaro Palazzi e la rivista ‘Tiracorrendo’.
Il suo lavoro nasce da quello che egli stesso definisce un ‘vagabondare’, inteso come l’esperienza di qualcuno che si muove e parla attraverso le cose che incontra. Più volte la luce è stata protagonista delle sue installazioni. Nel 1997 ha partecipato alla Biennale di Venezia, nella primavera del 2001 ha esposto alla Galleria d’Arte Moderna di Torino, nel 2005 alla Moscow Biennale of Contemporary Art.
ENRICA BORGHI (Premosello Chiovenda, 1966): vive e lavora ad Ameno (NO) e Berlino. Dal 2008 è PhD Candidate per “The Planetary Collegium” con l’Università di Plymouth (UK) e NABA (Milano). Tra le principali mostre personali: nel 2008 Patchwork City, Alberto Peola Arte Contemporanea, Torino; nel 2006 La Regina, Musèe des Beaux-Arts de Bordeaux, Bordeaux; nel 2001 Borghi in Fashion, Fondazione Teseco per l’Arte, Pisa; nel 1998 Luci d’artista, Città di Torino. Tra le collettive: nel 2012 Italiens, Ambasciata Italiana di Berlino nel 2010 La scultura del XXI secolo, Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano; nel 2008 Junkbiulding, Triennale di Milano; nel 2001 Connecting worlds, The John F. Kennedy Center for performing Arts, Washington.
SARAH CIRACI’(Grottaglie, TA, 1972): vive a Milano ed ha studiato presso le accademie di Bologna e Brera. Una personale al Macro (Museo comunale di arte contemporanea) di Roma conferma la rapida ascesa dell’artista, che vanta un notevole curriculum di livello internazionale (fra cui il premio New York 2003-2004 con borsa di studio alla Columbia University). Mediante l’arte digitale e l’elettronica (fotografia, video e installazioni) crea un immaginario desolato di ‘natura artificiale’. Si segnala anche la sua partecipazione a ‘The Encounters in the 21st Century’, Kanazawa (Giappone), 2004. Oggi molte sue opere sono presenti in prestigiosi spazi espositivi internazionali.
OLIVIER ESTOPPEY (Canton Vaud, Svizzera, 1952): pratica la scultura, il disegno e l’incisione. Ha studiato a Losanna e vissuto in Francia e a Bologna. Tra le sue personali, quella del 2008 presso il Jardin du Palais Royal a Parigi, poi l’anno successivo a Losanna presso l’Espace Arlaud e ancora nel 2011 presso lo Château de Venthône, in Svizzera. Tra le colletive ricordiamo, nel 2002, Il Giardino, Fondazione Daniel Spoerri, a Seggiano, in provincia di Grosseto. Numerose anche le sue opere monumentali. Ogni mostra è per Estoppey occasione di sviluppare un tema, diverso di volta in volta. La sua arte è fortemente espressiva e permeata di umanità. Spesso tra i suoi materiali utilizza il cemento.
PIERO GILARDI (Torino, 1942): debutta nel 1963 con un’esposizione neodadaista presso la Galleria L’Immagine di Torino. Ottiene grande fama con i Tappeti natura nel 1965, esposti ad Amburgo, Amsterdam, Bruxelles, Colonia, Milano, New York e Parigi. Dal 1968 interrompe la produzione di opere per partecipare all’elaborazione teorica delle nuove tendenze artistiche: Arte Povera, Land Art e Antiform Art.
Fa ritorno alla piena produzione artistica dal 1981. Dal 1985 inizia una ricerca artistica con le nuove tecnologie attraverso l’elaborazione del Progetto IXIANA.
La maggior parte dei recenti lavori di Gilardi è accomunata dall’interazione tra opera e spettatore.
ISOLA E NORZI (Hilario Isola e Matteo Norzi, nati entrambi a Torino nel 1976): dal 2003 portano avanti una ricerca a quattro mani nell’ambito dell’arte contemporanea; un percorso che per gli interessi e la formazione in storia dell’arte, museologia e architettura, sconfina in altri ambiti espressivi. Insieme creano installazioni che rispondono direttamente al contesto ed usano lo spazio espositivo come medium, rispondendo all’architettura e agli oggetti presenti nell’ambiente. Hanno partecipato a mostre internazionali a New York, a Montreal in Canada, a Londra, presso la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, alla Fondazione Bevilacqua la Masa di Venezia e ancora a Montecarlo. Vivono e lavorano tra Torino e New York.
KAARINA KAIKKONEN (Lisalmi, Finlandia, 1952): è una delle più note artiste finlandesi del panorama internazionale. Nel 2011 ha creato una installazione site-specific concepita per il MAXXI di Roma. E’ famosa per i suoi progetti ambientali e per le grandi installazioni realizzate con l’uso di materiali semplici, come indumenti personali o carta, che rimandano alla grande tradizione scandinava che vede nella relazione fra arte e ambiente uno degli esempi di ricerca più riusciti del Novecento. La memoria dell’oggetto-abito è al centro dell’indagine dell’artista finlandese. Vanta molte altre installazione site-specific a Miami, alla Biennale di Venezia (2011), a Reggio Emilia, presso la Collezione Maramotti (2012).
MARGUERITE KAHRL (Boston, Massachusetts, 1966): è artista e designer ed insegnante di Permacultura (un metodo per progettare e gestire paesaggi antropizzati in modo che siano in grado di soddisfare bisogni della popolazione e al contempo presentino la ricchezza e stabilità di ecosistemi naturali). Ha esposto a Boston, a New York, a Torino (ricordiamo, nel 2004, D-segni, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo). Tra le mostre collettive: nel 2011 Marguerite Kahrl and Marjetica Potrc, Common Ground: Projects for the Lagoon, Palazzetto Tito, Fondazione Bevilaqua La Masa, Venezia; nel 2008 Reset, Empire Fine Arts, a Miami; la partecipazione nel 2003 alla Biennale di Venezia con ‘A.S.A.C.’.
ETIENNE KRAHENBUHL (Vevey, Canton Vaud, Svizzera, 1953): è il duro metallo ad affascinare l’artista svizzero. Ha studiato a Losanna, Parigi, Barcellona. Tra le sue mostre personali: nel 2010 ‘Memobiles’, Galería Joan Gaspar, Barcellona; nel 1999 ‘Le Manoir’, a Martigny. Per quanto riguarda invece le esposizioni collettive ricordiamo: nel 2011 Môtiers 2011 – Art Môtiers, Môtiers, Etienne Krähenbühl & Urs P. Twellmann – GG Elfi Bohrer Galerie für Gegenwarstkunst, Bonstetten; nel 2009 LINGUA FRANCA.1. Puerto de las Artes. Ciclo de Arte y Creación Contemporánea de Huelva. – Museo de Huelva, Huelva; nel 2008 MI PROPUESTA ARCO 08 – Galería Joan Gaspar, Barcellona.
MARCO MAGRINI (Milano, 1945): ha studiato Storia dell’arte e Architettura all’Università Statale di Milano. Lavora come pittore usando acrilici, gouaches, inchiostri e pastelli su carta. Realizza grandi istallazioni a terra usando sabbie naturali e colorate. Come scultore utilizza diversi materiali, come il bronzo, l’acciaio, il legno e il vetro. Dal 1965 il lavoro di Marco Magrini è in gallerie private, fondazioni e musei in mostre di gruppo e in oltre cinquanta mostre personali. Ha esposto in Italia, Spagna, Svizzera, Belgio, Germania, Francia, Olanda, Austria, Tunisia, Svezia, Egitto, Grecia, Yugoslavia, Hong Kong, Islanda, U.S.A. e Inghilterra. Ha ottenuto due borse di ricerca per sviluppare il suo lavoro all’estero: nel 1988 dal Governo Egiziano per cinque mesi a Il Cairo, nel 1990 dal Governo Greco per sei mesi a Atene.
LOVE DIFFERENCE- MICHELANGELO PISTOLETTO: “Love Difference è un Movimento Artistico per una Politica InterMediterranea che porta il sentimento d’amore là dove si generano i tragici conflitti tra le persone e le culture” scrive Michelangelo Pistoletto. Love Difference è una associazione not for profit fondata nel giugno del 2002, promossa da Cittadellarte – Fondazione Pistoletto in collaborazione con istituzioni internazionali, centri culturali, ricercatori, curatori e artisti. L’obiettivo di Love Difference è quello di sviluppare progetti creativi al fine di stimolare il dialogo tra le persone che appartengono a diversi background culturali, politici o religiosi, e di costruire una solida rete fra soggetti che intendono confrontarsi e risolvere questioni sociali attraverso l’arte e la creatività. Il progetto Love Difference è stato insignito con l’Evens Prize for Intercultural Education 2005-06 per il suo approccio creativo e interdisciplinare, che aspira a realizzare un cambiamento responsabile nella società attraverso la creazione di una rete internazionale che vuole diffondere un nuovo modello di integrazione culturale attraverso l’arte e la creatività.
ANTONELLO RUGGIERI (Taranto, 1960): è stato allievo di Luciano Fabro e risiede a Milano. Già esponente dal 1982 al 1985 della Casa degli artisti di Milano, esordisce autonomamente nel 1987; è ideatore nel 1989, tra gli altri, dello Spazio di Via Lazzaro Palazzi a Milano, collegato alla rivista “Tiracorrendo”. L’artista insegna presso l’Istituto di Archeologia dell’Università Cattolica di Milano e collabora con il Dipartimento di Scienze Storiche e Antropologiche dell’Antichità dell’Università La Sapienza di Roma. Nella sua ricerca artistica Ruggieri si avvale della propria esperienza professionale in campo archeologico, recentemente tale rapporto è stato ampiamente messo in luce dalla mostra organizzata nel 2011 dal museo Sant’Agostino di Genova.
ULI WIRZ (Briga,1943): negli anni ’60 gli studi di architettura con specializzazione a Vienna e Londra e viaggi in Europa, Medio Oriente e Iran. Apre un proprio studio e dagli anni ’80 e fino al 2004 insegna educazione artistica presso la Scuola Oberwalliser a Briga. Dal 1982 ad oggi ha organizzato ogni tre anni una personale; dopo il 1994 ha partecipato solo a selezionate mostre collettive, dedicandosi al lavoro artistico e alle pubblicazioni senza vincoli di stress e di tempo. Le sue opere sono presso istituzioni pubbliche, fondazioni e privati. Dall’84 al 2010 è stato membro VISARTE. Tra le sue attività, l’illustrazione di un libro di poesie di cultura Walser in Titsch, scritte da Anna Maria Bacher originaria della Val Formazza
INDICAZIONI PRATICHE GIORNATA INAUGURALE PER GIORNALISTI E FOTO/CINEOPERATORI
In occasione della giornata inaugurale sarà a disposizione un pullman che condurrà autorità, giornalisti, fotografi e cameraman lungo il percorso.
Il ritrovo alle 8,15 a Domodossola c/o movicentro in piazza Matteotti, alle 8,30 la partenza alla volta di Briga. Alle 9,30 l’arrivo a Briga con inaugurazione dell’opera di Borghi e saluto delle autorità elvetiche. Quindi il programma prevede le seguenti tappe con taglio del nastro delle istallazioni in loco collocate: ore 10,30 Ried-Brig (Ciracì), ore 11,00 Passo del Sempione (Love Difference Michelangelo Pistoletto– Ruggeri), ore 12,00 Alte Caserme (Estoppey), ore 12,30 Gondo (Isola e Norzi) e rinfresco, ore 14,30 Iselle (Krahenbuhl), ore 15,00 Varzo (Gilardi), ore 15,30 Crevoladossola (Kahrl), ore 16 rientro a Domodossola e inaugurazione delle opere di Magrini, Wirz, Kaikkonen e Airò, saluti delle autorità italiane e peruviane, visita di piazza Chavez e della mostra fotografica di Gabriele Croppi ‘Metafisiche’ allestita nel civico museo di Palazzo San Francesco. Seguirà cena su invito.
Per ogni sosta è prevista una breve presentazione dell’opera da parte dell’artista e il saluto dell’autorità del Comune ospitante.
Dati i posti ridotti sul pullman chi intendesse partecipare è invitato a comunicarlo via mail entro il 15 p.v. direttamente all’Associazione Musei d’Ossola: amossola@libero.it.
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Impaginato da Valentina Baldelli
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