CONTROLLARE IL CAOS ? Il Teorema di Valerio De Cristofaro
CONTROLLARE IL CAOS ?
Le immagini dei mezzi di comunicazione di massa, del mondo del cinema, dell’intrattenimento televisivo, della pubblicità rappresentano un riferimento essenziale e costante del variegato linguaggio della PopArt.
Gli Artisti ne ripropongono le Icone, modulandole e miscelandole attraverso un soggettivo lavoro alchemico per ripresentarle con una nuova visione, un nuovo significato non più proteso all’immediato consumo (della notizia, della storia, del prodotto) ma piuttosto all’ introezione, all’assorbimento.
Ognuno di loro può creare un’Isola del Sogno, un “buen retiro” da una realtà a volte assillante. Un mondo nuovo in cui rigenerare cuore e testa.
Nel mondo di Valerio De Cristofaro (o semplicemente, come si firma, di Valerio) il disordine corrente che ci circonda trova una sorta di Armonia, la cacofonia assordante che ci assilla diventa ritmo, musica.
Il mosaico delle idee viene rigorosamente costruito dall’artista, tessera dopo tessera : il filo, pian piano, diventa ragnatela. Assorbe e conquista.
Ad una analisi appena più attenta di un semplice sguardo non sfugge, infatti, la rigorosa costruzione di un “racconto”, narrato attraverso una semplificazione che tende a rendere intellegibile e intuitivo, un concetto che, in realtà, semplice non è.
L’apparente banalità di una immagine assurge alla dignità di indispensabile strumento di orientamento, di chiave atta a decriptare gli eventi della realtà spiegandoli attraverso una logica sensoriale (visiva) e concettuale (mentale).
Uno Storytelling d’eccezione. Un vissuto esperienzale che viene raccontato attraverso le emotività della figurazione.
Come nel caso dei dipinti dedicati a Rocky Balboa (The Italian Stallion) e a Jake La Motta (Raging Bull).
Il primo, personaggio di fantasia, anche se ispirato da un semisconosciuto pugile, Chuck Wepner, che ebbe la ventura di disputare un incontro con il mito, il campione del mondo in carica, Muhammad Ali, …il secondo, personaggio reale .
Figure le cui vite, travagliate, sono entrate nell’immaginario collettivo attraverso il cinema.
In entrambe le opere è presente una grande scacchiera su cui hanno giocato – o meglio, il fato ha giocato – la loro esistenza (il richiamo al Settimo Sigillo di Ingmar Bergman è evidente), i pugili sono assisi su un trono (hanno dominato il mondo) ma mentre Rocky mantiene una sua pacata compostezza, Jake appare un po’ disfatto e perduto.
Non a caso gli viene affiancato un personaggio dei fumetti, Poldo, insaziabile e inaffidabile mangiatore di panini.
E’ lui che, distrattamente e senza neppure guardare, gli muove le pedine sulla scacchiera.
Compito che per Rocky è invece affidato all’immarcescibile e incorruttibile Popeye che, forte dei suoi spinaci, affronta il compito con convinzione e dedizione.
Con gli occhi della Tigre.
Dicotomia fra vita immaginaria e vita reale.
Il Palcoscenico di Valerio, a sipario aperto, ne svela i segreti.
Laddove la prima può essere specchiata e lineare senza troppo sforzo: con successo sempre pulito, con Amore sempre ricambiato ( che sia Olivia o Adriana, poco importa), la seconda, invece, è sempre imbarbarita dagli avvenimenti del vissuto: con successi sporcati dal sospetto e Amori inficiati dalla gelosia.
Inutile cercare di scompigliare la scacchiera: Panta Rhei,tutto scorre. E nella vita reale lo scorrere è spesso determinato dal Caso (che per coincidenza – ma forse no – è l’anagramma di Caos).
Tutto va come ci dice Jöns, lo scudiero: In alto siede l’Onnipotente così lontano che è sempre assente mentre il Diavolo, suo fratello, lo trovi anche al cancello.
(angelo andriuolo)
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