***Sette orizzontale – cm.69×69 – tecnica mista su tavola 2018***
Cosa c’entra Regalami un sorriso, la canzone di Drupi, con la Cenere penitenziale? A uno sguardo superficiale, niente. Cenere è infatti un violento J’accuse contro il sistema dell’arte siciliano, i cui protagonisti – critici e collezionisti, mercanti e curatori – sono seppelliti senza essere morti e, il che è peggio, condannati dalla penna e dal pennello degli autori – Dario Orphée ha raccontato nel suo racconto di una mostra nata morta, Momò Calascibetta invece i morti li ha risuscitati, sigillandoli in loculi di 69×69 cm. ciascuno – a ripetere in eterno i medesimi esercizi. E tuttavia, come accade ai politici accolti nei presepi di San Gregorio Armeno, anche in Cenere il disprezzo si converte sempre in scherzo, lo sdegno in un sorriso. Lo stesso imperscrutabile sorriso del capolavoro di Antonello ospitato a Cefalù, sotto il cui sguardo vigile Momò Calascibetta aveva già esposto nel lontano 2007 presentato da Vincenzo Consolo, e a cui ritorna coi suoi coloratissimi dipinti più divertito che mai.
Giorno di chiusura: nessuno
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