Alle Case Romane del Celio arriva l’INTERIOR DESIGN di Luigi Athos De Blasio
INTERIOR DESIGN
Mostra Personale di Luigi Athos De Blasio
A cura di Manuela Van
Per Interior design si intende la progettazione degli spazi e degli oggetti d’uso comune all’interno di un luogo chiuso, sia esso un’abitazione privata, un esercizio commerciale, uno spazio ricettivo, un ambiente di lavoro.
A livello internazionale la figura del Designer d’Interni ha conquistato nell’ultimo decennio, una così rilevante importanza nell’introduzione di queste definizioni. Infatti, tutto ciò si riconduce all’arte della decorazione che viene distinta dall’arte dell’architettura vera e propria, in quanto non va a modificare le strutture portanti degli edifici, ma si occupa sia degli abbellimenti interni ed esterni che degli arredamenti veri e propri.
Comunemente, si associa all’ interior designer una figura più simile ad uno stilista d’interni. Una figura che in realtà presta particolare attenzione agli aspetti pratici e funzionali del vivere la casa; in modo che tutto l’ambiente sia in armonia tra l’ingombro degli spazi pieni e l’utilizzo degli spazi vuoti. Tale attitudine si basa sulla conoscenza approfondita delle tecniche progettuali e sull’aggiornamento costante delle nuove forme del vivere contemporaneo.
Per le Case Romane del Celio, il Progetto artistico INTERIOR DESIGN sviluppato dall’artista è volto a ricreare in chiave contemporanea e concettuale attraverso la pittura e alle istallazioni, quello che conteneva il complesso abitativo del Celio dell’antica Roma; tenendo anche conto dei cambiamenti del tempo. Come primo riferimento, lo studio delle suppellettili che il Museo adiacente contiene, è servito all’artista per reinterpretare l’oggettistica da inserire in un nuovo contesto, sia essa in chiave decorativa che funzionale.
Le suppellettili in terracotta e ceramica, che verranno disposte nelle varie stanze delle Case romane, saranno decorati e ridipinti, tenendo conto dei riferimenti simbolici di quelle che il museo già contiene.
Altrettanto importanti sono le pitture murarie che servivano ad abbellire le pareti del complesso architettonico. Anche in questo caso, l’artista Luigi Athos De Blasio, va ad analizzare i motivi raffigurati negli ambienti per riproporli in chiave simbolico/astratta.
Luigi Athos De Blasio, attraverso la sua ricerca basata sulle simbologie, sull’astrazione, sull’oggettistica e sulla pittura, crea una concezione di Design “ad hoc” per le case Romane del Celio.
Testi di Manuela Van (Curatore) e Arianna Bruno (Archeologo)
Case Romane del Celio Ingresso: Clivo di Scauro snc (Piazza Ss.Giovanni e Paolo, Roma)
Dal 17 Aprile al 16 Maggio 2016
Biglietti: Intero 8,00 € – Ridotto 6,00 € con visita guidata_Gratuito per i bambini al di sotto dei 12 anni
In Collaborazione con SPAZIO LIBERO soc. coop. soc.
Con il Patrocinio del Ministero dell’Interno – Fondo Edifici di Culto
MiBAC Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma
Sponsor Tecnico: Romana Telai di Fausto Cantagalli
Degustazione Vini: Azienda vinicola Casale del Giglio
Progettazione grafica: Filippo Caldarelli_ Rilievi e planimetrie: Ing. Mariarosaria Nicolai
NOTE BIOGRAFICHE :
Luigi Athos De Blasio, lucano di nascita, si trasferisce a Roma dove consegue la Laurea in Filosofia.
Naturalmente incline a pensare per immagini, inizia la sua indagine artistica da autodidatta, prima col collage e poi col disegno per approdare alla pittura. Nel suo percorso sono nette le influenze del cinema, sopratutto quello italiano della seconda metà del novecento, e di correnti pittoriche quali l’Espressionismo e il Cubismo.
La pittura di De Blasio vede come soggetto principale la figura umana, frontale e plasticamente in posa. In questo caso, netti sono i riferimenti all’iconografia feticista africana, ma anche alla pittura medioevale europea a sfondo religioso.
I risultati denotano l’inclinazione dell’artista a indugiare su una visione volutamente ripetitiva e didascalica.
Altro elemento portante del percorso pittorico sono gli oggetti. Questi diventano dei significanti, soggetti dunque a molteplici interpretazioni emozionali.
Il pittore si esprime col disegno, base-progetto della sue opere, ma anche elemento compiuto: ora denso di significato, ora solo allegra sarabanda di segni e colori.
L’artista percorre la strada dell’astrattismo quale prima sintesi del discorso intrapreso. Ma parlare di astratto è solo usare una categoria generalmente riconosciuta. Per De Blasio, niente è più figurativo dell’astratto proprio perché esso sposta su un altro piano le cose. Tale processo se può avvenire deve avere come suo inizio la coscienza delle cose. Esse sono cancellate non per finire ma per mettere in luce altro. E così lo sfondo diventa soggetto e viceversa.
Parallelamente, l’artista ha lavorato a serie di ”accumulazioni”, convinto che un oggetto può acquistare nuova identità solo se “incollato” a un altro. Questo plasticismo dà vita non solo a sculture-istallazioni, ma a nuove sperimentazione del colore.
De Blasio ritorna a tecniche del suo primo periodo. La tela dipinta è l’inizio di un percorso che vede non solo lo stravolgimento della figura e dei temi a essa legati, ma è anche la superficie su cui incollare strati di materiali – See more at: http://www.bebopart.com/it/artista/637-Luigi-Athos-De-Blasio#sthash.NIeB8pE0.dpuf
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